Oggi voglio sottolineare una situazione che capita spessissimo ad un SEO Copywriter che sta facendo ottimizzazione on site. Ci sono casistiche che oggi ci rendono la vita un po’ complicata a noi SEO Copywriter, ve le voglio elencare perché è “roba” che vedo tutti i giorni e dunque ho analizzato tutta una serie di situazioni per cui diventa ridondante fare seo on site… iniziamo!
Facciamo una premessa on site
Allora, rimando a quest’articolo del blog dove viene definita l’ottimizzazione on site di un contenuto all’interno di un sito e vado oltre. Ci sono infatti situazioni dove per diversi motivi non riusciamo a fare bene, in maniera corretta, un’ottimizzazione on site del nostro sito. Quali sono?
- Il post si è posizionato per una parola chiave che non ci eravamo nemmeno immaginati all’inizio della creazione dell’articolo, e peraltro non c’entra nulla o quasi con il contenuto del post
- Il posto si è posizionato con una parola chiave che c’entra con il contesto ma che non è coerente in maniera precisa con il succo centrale del testo
Esempio pratico. Mi capitava ultimamente di trovare un post che parlava di risparmio energetico, soprattutto della “detrazione IRPEF del 65%” ma che si posizionava con la parola chiave “Causale Bonifico Bancario Energetico”. Andando bene a spulciare nel testo mi accorgevo di due cose: che si parlava, in un trafiletto, in uno dei tipici sottoparagrafi di risparmio energetico e dunque di una cuasale per inviare il bonifico ma non si parlava esattamente del bonifico bancario Energetico e ne tantomeno della sua causale, in pratica qui ci trovavamo dinnanzi ad un mix delle due condizioni viste prima.
Cosa fare? Revisionare tutto un testo seguendo una parola chiave totalmente “decontestualizzata” dal contesto ci indicherebbe in pratica la via per rifare daccapo il nostro articolo. Ottimizzare on site però non significa rifare tutto, significa ottimizzare on site.
Due metodologie per evitare problemi on site di vario tipo
La più ortodossa. Impostare un articolo che ruoti totalmente intorno alla parola chiave per la quale ha avuto un posizionamento, seppur minimo. Ciò vorrebbe dire buttare giù il testo che stiamo ottimizzando, farcendolo dall’inizio alla fine con tutte le chiavi correlate e rilevanti alla principale (nuova) alla quale stiamo puntando.
Lasciar perdere, aggiungere se mai paragrafi che amplino l’argomento di quella determinata parola chiave, che seppur non centrale nel contesto, merita a questo punto più spazio. In questo caso andremo a suddividere il corpo del testo in due parti, una quella vecchia, dunque “non posizionata con nessuna kw”, l’altra parte del testo con la nuova kw e le correlate conseguenti a quest’ultima.
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A voi la soluzione.
Piccola riflessione.
Si sta troppo scrivendo “ab origine on site”. Vedo già troppi testi predisposti per ottimizzare successivamente on site un contenuto, ci vorrebbe un’attitudine un po’ diversa, un po’ più sincera nel costruire un testo online. Oggi c’è l’assoluto mito che scrivere tanto e talvolta a caso paga, sì può pagare all’inizio, tutto vero, ma è anche vero che Google prima o poi aggiusterà quest’imperfezione nell’algoritmo.
Nel senso, ottimizzare non è per forza di cose allungare un contenuto, è anche tagliarlo paradossalmente, possiamo fare benissimo on site senza dover giungere a compromessi perversi, proviamoci, è vero non siamo redattori, facciamo marketing diretto sostanzialmente anche se non facciamo altro che colloquiare con Google, ma ricordiamoci che il nostro primo letto alla fine della fiera è sempre l’utente. Per lui scriviamo sempre e comunuque!