Il tuo business è sostenibile? E’ un business dove guadagni tanto e ti diverti oppure a fine giornata ti occupi soprattutto di leccarti le ferite? Nella crescita personale di un imprenditore sorgono domande di ogni tipo “ha ancora senso proseguire con questo business?” “ho fatto la scelta giusta” “ho fatto l’investimento consono alle mie aspettative?”… sì, queste sono domande che turbano la quiete di chi lavora in proprio, non solo, sono tarli che possono iniziare ad invadere le nostre giornate quanto non ci sono chiari alcuni concetti riguardanti il nostro business: sostenibilità, remuneratività e forse anche un po’ di meritato divertimento.
La vita di un imprenditore è totalmente connessa alla propria attività lavorativa e anche se non dovrebbe essere così, spesso e volentieri è un tutt’uno, bisogna solo imparale a gestire, poi i risultati vengono da sè.
Ci sono però cose non possono venire da sé se non abbiamo ben chiare alcune cose, (che stanno a monte di tutto) in riferimento al nostro progetto imprenditoriale: stiamo avendo a che fare con un business sostenibile, con un business ad altra remunerazione, e/o con un business divertente, insomma un business che ci piace alla follia?
Se la risposta è sì per tutte e 3 le tipologie di business, allora siamo messi benissimo e possiamo evitare di finire di leggere questo articolo, proprio qui! 🙂 Se la risposta è NO, allora procedete, ma con cautela.
Business Sostenibile
Puoi solamente sostenere un business che non ti uccide. Questa è la prima regola. Se un business, per quanto proficuo ti fa male: senti le vertigini dentro, senti la nausea la sera, la paura e altre terribili sensazioni lascia stare. Ok. riassumere così la questione è riduttivo, me ne rendo conto, cerchiamo di approfondire.
Sono sostenibili i business che non hanno spese, o meglio, che hanno costi fissi e costi variabili ridotti al millimetro. Non cadete nel fascino del costo variabile alto che elimina il fisso…è sempre comunque un costo!
Se fai facile all’anno con la tua attività 60.000 euro, ad esempio in 6 mesi, senza dipendenti e ne strutture “pesanti” e sai già che hai un introito annuale grazie al margine che ti sei costruito di 2000 euro nette al mese… c’è bisogno di insistere? C’è bisogno di ampliarsi? Dipende.
A volte, “stay small” è la strada: cresci, fai il salto in avanti, ma fai tutto quando te la senti. Tirare troppo la corda può far saltare per sempre equilibri che a volte vanno mantenuti ancora per qualche periodo.
Business Remunerativo
Margine o Fatturato? Vendita importante o Cash Flow? Ogni imprenditore ha quest’assillo nella testa. Qui bisogna essere franchi e vedere sempre le cose come stanno nella maniera più lucida possibile, poche ciance, i numeri sono un qualcosa dal quale non si scappa.
Un piccolo business 50k – 100k, ma anche una piccola azienda, 100k 300k di fatturato, senza dubbio ha bisogno di margini importanti per vivere: è il margine sul quale ci si deve concentrare. Se si margina intorno al 50% si è sulla strada giusta. Dopo il margine, il piccolo business deve pensare al flusso di cassa, anche se tutto sommato qui dipende dai costi che deve sostenere e dalla porzione di mercato che intende conquistare. Un piccolo business non può avere costi fissi alti, nemmeno variabili molto alti, altrimenti è morto in partenza!
Un piccolo business per stare in piedi a margini alti di solito è gestito da una persona con dei collaboratori a p.iva oppure è gestito da due o tre soci operativi, a volte e spesso e volentieri anche parenti (quest’ultima tipica situazione italiana, all’estero è un po’ diverso).
I Grandi businenss devono fatturare, e molto, moltissimo anzi se vogliono restare competitivi e devono riuscire in tutti i modi ad evitare la grande guerra dei prezzi, in pratica i grandi se non vogliono esser scavati e colpiti in profondità dai piccoli di solito capaci con maggior flessibilità di infilzare in contropiede piccole e grandi nicchie devono necessariamente costruire un brand, possibilmente un grande brand!
Cosa significa costruire un brand? Significa dar vita ad una mentalità, ad un ideale. Non basta per i grandi metter su ottimi prodotti e servizi, così come non bastano prezzi competitivi, ci vogliono brand solidi, capaci di insinuarsi in maniera vincente all’interno della mente del potenziale consumatore, altrimenti la fine è vicina… e quando un grande cade, fa anche enormemente più rumore!
Business Divertente
La vita dell’imprenditore può non essere affatto divertente a volte: ok la libertà, ok li potersi gestire, ok qualche guadagno in più…. ma parliamoci chiaro, gli svantaggi ci sono e sono evidenti nello scegliere di lavorare in proprio, e si notano per lo più se si ha un’attività che consiste nel gestire risorse sia di tipo finanziario che umano con costi fissi alti. A parte lo stress illimitato, chi è imprenditore combatte tutto il giorno con tutta una serie di antagonisti non facili da battere ogni santo giorno:
- in certi paesi esiste un sistema per nulla connivente all’attività di impresa: burocrazia, problemi di infrastrutture, un sistema che non comprende il messaggio dell’imprenditore, ecc
- attenzione anche a brutte forme di isolamento che creano sconforto in certi casi e in certe condizioni e quando colpiscono, colpiscono duro, anzi durissimo. Tutta questa super vita da imprenditori che viene sponsorizzata sui social come una vita libera dove si è padroni del proprio tempo e che dunque tutto ruota ad un’infinita estate da postare su Instagram per quanto possa anche poter essere minimamente vera, fidatevi alla fine è pallosa e non è realmente produttiva: l’uomo ha bisogno di confronto, non di diventare una vetrina isolata dal mondo!
- basta fermiamoci, e non andiamo oltre…
Capite bene che se la vostra attività manco vi piace per quel poco che basta a sopportare i “normalissimi” pro e contro di lavorare in proprio… insomma vi converrebbe fermarvi!
Non solo, del resto bisogna anche capire se si è portati a fare impresa, portati a livello prettamente psico attitudinale così come bisogna anche capire che se tutta la vita si vendete trapani e non vi interessa per nulla il settore, anzi lo odiate, caspita, ammettetelo che non è bello, è maledettamente frustrante c’è poco da fare! Quando le cose si mettono così è solo il denaro che vi può far innamorare dei trapani, ma non è detto, potrebbe anche non succedere…
Com’è il tuo business?
Il tuo business ha tutte queste caratteristiche o quasi? Conservalo allora gelosamente. Non rientra in nessuna delle 3 ipotesi? Non raggiunge il 50% delle ipotesi appena menzionate? Liberatene al più presto, fidati.
Conclusioni
Un imprenditore come abbiamo visto in questa guida deve essere in grado di fermarsi, di stopparsi quando le conseguenze del suo business prevalgono sulla sua vita in modo negativo. Molti imprenditori non lo capiscono, continuano, perseverano e anche se riusciranno a ricavare denaro o quant’altro… non saranno mai veramente felici in base a quanto di buono a livello lavorativo hanno costruito.
Ricordate sempre che un imprenditore lo si diventa per necessità, per ambizione oppure per passione, ma la verità sta sempre nel mezzo, bisognerebbe possedere tutte e tre le attitudini in un carattere solo per poter vincere, svoltare e rendere non solo il proprio business florido ma anche la propria vita bella e positiva, quest’ultima è molto ma molto più importante della vostra impresa, anche se ogni tanto non vi sembra, fidatevi!
imprenditore per necessità ———– sviluppa per lo più resilienza
imprenditore per ambizione ———- sviluppa per lo più estro
imprenditore per passione ———— sviluppa per lo più passione