Stavamo discutendo di nicchie di mercato con un grande esperto di Affiliate Marketing, quando iniziamo a toccare l’argomento nicchie di mercato: ecco che sono usciti fuori dei discorsi talmente di nicchia che li possiamo considerare un po’ fuori dalle righe e che vogliamo renderli “mainstream” con questa guida… ok, cerchiamo di essere precisi e semplici e procediamo con ordine.
Facciamo una piccola premessa: qui in Effettoundici viviamo di tutto questo, come ben sapete da un paio di anni; con LaraMind siamo stati i primi a divulgare in modo serio ed articolato Laravel e Vue.js in Italia, rispettivamente framework PHP e JavaScript mediante un progetto di formazione, consulenza e employer branding che tuttora è in grado di produrre fatturato… detto questo, non divaghiamo troppo, ritorniamo dove eravamo rimasti… 😉
Nicchie e Gestione della Nicchia
Mentre animatamente di discuteva di nicchie… ad un certo punto salta fuori… “ma una volta che si sa gestire una nicchia si può passare a qualcosa di più grande, di omnicomprensivo”, così diceva lui, l’esperto… interessante :=
Interessante perché le nicchie di mercato non sono sempre amiche dell’uomo marketing:
- troppo piccole a volte
- ormai saturate dalle nostre stesse offerte e dai pochi competitor
- non proficue come un tempo: costi troppo alti di acquisizione di un cliente, cliente meno disposto a comprare ecc.
Che fare quando una nicchia di mercato diventa la tua prigione?
“Snicchiati”
Eh, lo so, verbo strano che manco esiste nel dizionario italiano, ma appunto perché pochi lo fanno, tendono tutti chi fa impresa, ad un certo punto, a morire all’interno della propria nicchia quando il pane è terminato… il grande imprenditore invece è proprio quello che si “snicchia”, prima del previsto, si trasforma, prima che la barca affondi... anche questo, e forse soprattutto è essere imprenditori.
L’imprenditore quello con la I maiuscola è vero, parte dalla nicchia, lo fa per emergere nella moltitudine, lo fa per differenziarsi dal mercato ma poi alla fine o diventa il leader assoluto di questa nicchia fruttifera oppure si sposta da un’altra parte.
Mi è capitato di vedere un curiosissimo caso, un pub a Milano, che all’apparenza è appunto un pub, birre a volontà, anzi, e non faccio nomi, è un pub gigantesco che porta il nome di un famoso marchio di birre. Ok direte voi, lì dentro si beve birra a volontà e si guardano partite di calcio e rugby, vero… ma non verissimo.
Cos’è successo, questo pub fa di tutto, e a quanto pare lo fa bene: pizze, panini, ristorante, bibite, vini ecc. Questo pub ha davvero centinaia di clienti ogni sera in barba a tutte le teorie di posizionamento super esclusivo che Al Ries e Jack Trout avevano detto nei loro libri…
e perché tutto questo?
Per un motivo, per la teoria opposta al posizionamento nel marketing, quella della qualità del prodotto e della delivery. Ad un certo punto l’imprenditore deve sapersi schierare: posizionamento del suo brand assoluto e leader estremo della nicchia, o estensione delle linee di prodotto e qualità assoluta del servizio e/o prodotto?
La verità sta nel mezzo, la qualità del prodotto specie in ottica food non può essere mai in secondo piano, impossibile. Però ecco, questo fantastico pub, che funziona, è una macchina da guerra lato ristorazione e sa cambiare pelle in base alle molteplici richieste del cliente… che è alla fine, come soprattutto nei business molto b2c, colui il quale indirizza la linea stessa del prodotto..
E’ chiaro che in Italia se metti dei ragazzi di 20/30 di fronte ad una partita di calcio con una birra vorranno pure una pizza? Insomma avete capito, a quel punto la nicchia si sfalda, non serve più, si estende con criterio e qui inizia più di prima a contare la qualità di cosa si serve in tavola, la puntualità, la delivery in sé del prodotto e ovviamente il prezzo.
E’ facile arrivare a snicchiarsi?
E’ difficile, chi si snicchia solitamente alle spalle ha un’esperienza di nicchia, nel senso, chi conosce una nicchia è perché è partito da lì’ e ha saputo gestirla nel modo corretto ed è lo stesso il quale riesce ad estendere la linea senza distruggersi. Perché attenzione, l’estensione della linea nel brand positioning o porta tanto fatturato o porta alla fine dell’azienda.
Del resto, credere nella possibilità della fuoriuscita dalla nicchia con lo stesso brand va contro, dunque in direzione diametralmente opposta dalle teorie di Al Ries e Jack Trout, i padri del brand positioning, d’altro canto mette davvero in risalto l’idea della qualità del prodotto e la capacità di delivery al giusto prezzo.
In mezzo: la verità
Oggi vi dirò però di più, voglio porre in risalto una piccola sottigliezza che fa parte di ogni teoria di brand positioning, attenzione a non considerare la nicchia come un dato oggettivo. La nicchia del nostro pub a Milano non è la birra, l’interesse comune non è “bere birra”, attenzione e mi riallaccio alle teorie di Jack Trout… posizionarsi significa creare un solco nella mente del nostro potenziale cliente… il nostro pub a Milano ha “snicchiato”, è vero, ma nella mente del suo cliente non ha mica tanto snicchiato, anzi ha saputo offrire semplicemente qualcosa in più!
Gli avventori di quel pub hanno una mentalità, che evidentemente prevede birra e pizza di fronte alla tv allo stesso tempo, ecco, anche se il nome e l’arredamento del pub possono un attimo confondere, probabilmente nella mente di questi ragazzi di 20/30 anni la pizza non storpia affatto, anzi estende in maniera naturale la linea del servizio del pub… se questo pub, con lo stesso brand magari da domani iniziasse a fare anche magliette, ecco che, sarebbe da capire se questo genere di pub “pub che fa pizze, birre e magliette” rientra in modo naturale nella mente del cliente e/o suo potenziale cliente. Ci siete?
Conclusioni
La verità nel marketing sta nel mezzo, il brand positioning è un filo di nylon, se lo si cavalca all massimo e alla perfezione si va dritti e spediti in un’unica direzione, verso il successo. D’altro canto invece, quando, al di là di estensioni della linea violente ed improvvise si cerca in tutti i modi di puntare al prezzo concorrenziale e ci si distanza da qualsiasi tipo di caratterizzazione del prodotto e/o servizio… ecco che si entra in un’oceano rosso, pieno di squali… ma questa è un’altra storia, per ora accontentiamoci di capire che è possibile snicchiarsi un po’ nella propria carriera imprenditoriale, e che va bene così, purché il tutto rientri nella mente del nostro utente e che la qualità del prodotto e della delivery siano sempre estremamente alte. 🙂