Cerchiamo di capire insieme come funzionano le ricerche correlate su Google, cerchiamo di definire esattamente questo concetto che spesso e volentieri viene un po’ travisato. Cerchiamo di capire il significato di “ricerca correlata” attraverso una serie di tool che abbiamo a disposizione, da Google Trends a SEMrush, inoltre approfondiamo l’importanza delle ricerche correlate in ottica SEO nella stesura di un post.
Ricerca Correlata Google
Cos’è secondo Big G una ricerca correlata? Concettualmente siamo di fronte a ricerche che sono ideologicamente e concettualmente connesse alla parola chiave che inseriamo nella ricerca di Google. Ad esempio, proviamo ad inserire la parola “offerte ADSL”. Google ci farà vedere oltre ai tipici risultati sulla SERP tutta una serie di ricerche correlate Google in fondo alla pagina.
ricerche correlate significato:
Possiamo definire le ricerche correlate come:
- sono ricerche correlate quelle parole connesse semanticamente alla keyword principale che abbiamo inserito nella query di ricerca;
- sono ricerche correlate quelle parole che Google individua e accosta alla parola chiave principale espressa nella query che oltre ad avere una convergenza semantica con quest’ultima hanno insito un medesimo intento di ricerca in relazione a ciò che sta cercando l’utente.
Da dove vengono queste fantomatiche ricerche correlate?
Queste ricerche correlate sono il frutto di “un’intuizione semantica” dell’algoritmo di Google: vengono registrate da Google in base alle queries espresse dagli utenti in relazione ad una keyword principale come si può notare dal meccanismo di “Google Suggest”
Poi sbucano a fondo pagina nella sezione che Google dedica appositamente alle ricerche correlate.
E se volessimo avere un quadro totale delle nostre ricerche correlate alla parola chiave che abbiamo inserito nella ricerca? Ci può aiutare Keywordtool.io oppure SEMrush!
SEMrush offre un elenco innumerevole di ricerche correlate in ottica SEO all’interno del dashboard, non solo, offre al seo-copywriter una serie di dati utili relativi alle caratteristiche di ogni singola parola chiave correlata.
Come mai ci serve tanto capire il concetto di Ricerca Correlata?
E’ semplice anche se non sembra. La stesura di un post in ottica SEO prevede all’interno del corpo dell’articolo l’inserzione di tutta una serie di parole chiave estrapolate dalle ricerche correlate, perché vi starete chiedendo? Perché è una delle strategie più consone per posizionare la parola chiave principale. Sì davvero.
Più si articola il nostro post di argomenti inerenti alle ricerche correlate, più si costruiscono sotto-paragrafi con sottotitoli inerenti alle ricerche correlate e più si ha l’opportunità di spingere in alto la parola chiave principale. Sembra un po’ assurdo e un po’ contorto, ma è così.
Case history True Detective Streaming
Vi faccio un esempio. Ho scritto una guida vertente la parola chiave True Detective Streaming (sono stato per lungo tempo il 1° sulla SERP, ora non più, peccato 🙁 ), ho sviscerato tutte le ricerche correlate alla kw principale, “true detective streaming” e ho ottenuto un posizionamento degno di nota – 1° posizione con la kw principale, volume ricerche mensili: 49.500! – All’interno del post realizzato a mo di guida, ho infatti sviscerato tutti gli argomenti che mi sono stati suggeriti dalle ricerche correlate e Google mi ha premiato! (purtroppo quest’articolo non è più disponibile, vi faccio però vedere un altro esempio pertinente legato alla parola chiave “SEO Genova“)
Non sempre però questo accade.
Non sempre, perché Google che “non è scemo” sa benissimo che tanti altri Seo Copywriter stanno facendo lo stesso, e in realtà non premia chi inserisce 2000 sottoparagrafi e relativi sottotitoli di ricerche correlate! Google premia chi riesce a costruire il post più utile e più esauriente per gli utenti, gioco forza nasce il concetto che la maggiore utilità è dovuta ad una maggior articolazione del post in base alle parole chiave che provengono dalle ricerche correlate e non solo.
Queste parole sono semanticamente connesse al concetto della parola chiave principale
Per poter “tagliare la testa al toro” ed evitare di concepire articoli lunghissimi e assolutamente uguali agli altri (peraltro realizzati prima da altri competitors) e dunque inutili in ottica SEO, un buon Seo Copywriter deve intuire prima di tutto l’utilità dell’informazione che sta rilasciando attraverso il suo post.
Google premia questo, premia questo “intuito contenutistico”, non a caso non è possibile (manco per Google) stilare un elenco preciso di ricerche correlate: le ricerche correlate sono in continuo fermento e movimento all’interno del motore di ricerca e Google premia i trend più cercati e le correlazioni più logiche in quel preciso istante in relazione all’utilità dell’informazione che viene rilasciata nel testo.
Mi sento quindi di consigliare, prima di creare un articolo inerente ad una nuova tematica da affrontare, dunque un argomento che viene scelto debitamente da un seo-copywriter che conosce il mestiere e sa su quale quale parola chiave principale puntare, di sviscerare l’argomento come appena accennato tenendo presente tutte le ricerche correlate alla principale del caso e di privilegiare tra le parole chiave correlate quelle maggiormente cercate dagli internauti ogni mese (una parola chiave valida in termini di abbondanza deve avere almeno + 1000 ricerche mensili).
Dico questo, perché un buon SEO Copywriter che vuole fare un post vincente e posizionarsi tra le prime 10 posizioni della SERP con la parola chiave “offerte ADSL” (difficile e ricca di competizione) non può non considerare di pianificare un’attenta struttura del post, dunque tenendo conto delle ricerche correlate alla chiave principale, le quali con molta probabilità saranno i sottotitoli dei più svariati sotto-paragrafi che costruiremo all’interno del nostro post.
Un piccolo trucco… 😉
Non dimenticatevi di controllare con attenzione attraverso i primi 20 risultati della SERP quali sono le ricerche correlate che possono essere più utili all’utente nel preciso frangente in cui scrivete il vostro articolo – tenendo a mente la parola chiave principale – e quali argomenti (ricerche correlate) non sono stati ancora affrontati dagli altri competitor!
Ricerca della parola chiave pertinente
Un’ultima considerazione sulle ricerche correlate. Esiste una parola chiave che non è correlata alla principale, voi a questo punto direte, “ok non ci serve allora”. No tutt’altro, vi presento oggi la chiave “pertinente correlata alla principale”, ed è proprio la “parola chiave segreta” che ci serve per dare quel tocco in più al nostro post, quella che fa schizzare in alto la parola chiave che stiamo spingendo anche grazie all’ausilio delle ricerche correlate. Vi rimando ad un meraviglioso post di Francesco Margherita sull’argomento.
Strumenti Utili per le Ricerche Correlate
Ricerche Correlate SEMrush
Su SEMrush quando si parla di ricerche correlate c’è l’imbarazzo della scelta, sembra come se SEMrush riuscisse a captare qualcosa in più in termini di ricerche correlate in confronto agli altri tool in giro per il web. Questo però ci fa intendere che la ricerca correlata a volte “scade” in un concetto “misuratamente fantasioso”, non vi è una verità matematica sull’identità delle ricerche correlate e sulla loro provenienza.
Spetta a noi Seo Copywriter intuire quali sono, in relazione alla loro radice semantica, “offerte ADSL” non sarà mai correlata a “Milan vs Juve”; spetta a noi puntare su quelle che hanno maggior volume di ricerca e che sono meno state utilizzate dai nostri competitor in relazione alla struttura del post che intendiamo scrivere come prima accennato.
Dubbi su quali “correlate” Google sceglie di postare in fondo alla SERP
Qui tanti SEO si sono fatti domande di vario tipo… ma se le correlate sono così tante, alcune proprio perché registrate dal cervello di Google (Database) e altre perché frutto della nostra intuizione (che altro non significa che interpretare un’espressione linguistica del search intent degli utenti che sta dietro ad una determinata keyword ma che di fatto non si vede, dipende solo dal nostro “intuito”) perché Google sulla SERP ne mette solo alcune? Con quale criterio fa tutto questo?
Ci siamo dati questa risposta:
- Geotarghetizzazione, qui in base a dove cerchiamo (Google.it) ad esempio, o comunque da dove siamo connessi e se cerchiamo qualcosa di precisamente localizzabile ecco che “Google se la rigira come crede lui”… 😉
- Volume di ricerca della keyword in correlazione, più è alto il volume e più compaiono
- Search Intent in relazione al settore merceologico, qui ogni settore è a sé, nella moda Google sceglie il concetto di “comparazione” nei personaggi famosi ci mette spesso del gossip e cosa ultimamente hanno fatto, ecc
Corrispondenze a Frase di SEMrush
Sono parole chiave che secondo la logica AdWords sono correlate alla kw principale. Sottolineo secondo la logica di AdWords, che è un tantino diversa da quella tipica di un SEO Copywriter che affronta un contenuto in un modo totalmente diverso da un SEM Specialist, ma senza dilungarmi troppo, pur non essendo delle correlate pure, vale la pena utilizzarle eccome.
SEMrush anche in questo è impeccabile, ci dà una lista di Corrispondenze a Frase davvero corposa e ricca di spunti!
Google Trend
E’ uno dei “registratori che Google usa per forgiare nuove ricerche correlati”, il punto di riferimento online insieme a Google Suggest, ( spesso però fra loro non corrispondono esattamente). Oltre ad analizzare le Previsioni di Ricerca, Google Trend ci dà anche un elenco di ricerche correlate di un certo rilievo anche in riferimento al momento nel quale vengono cercate dagli utenti, spesso e volentieri purtroppo non corrispondono con quelle che poi Google mostra in SERP nel pannello ad esse dedicato.
Google Suggestion
Google Suggestion suggerisce delle ricerche correlate alla principale, lo fa però tenendo conto del criterio “temporale” della ricerca correlata, allontanandosi dunque dall’aspetto prettamente legato alla semantica della tipica ricerca correlata come ci appare nel riquadro che Google riserva appunto alle “Ricerche Correlate” .
Le Previsioni di Ricerca che scaturiscono da Google Suggest sono il vero ricettore delle correlate alla principale per come gli utenti le cercano, solo che sono qui viste in proiezione futura: nel senso, sono parole chiave sì correlate alla principale ma a volte ancora non del tutto formate, poiché prive di un traffico sufficiente affinché possano essere considerate delle vere e proprie parole chiave correlate
Google Correlate
Conosco poco Google Correlate, rimando ad una discussione davvero interessante che ho scovato sul funzionamento di Google Correlate, vale la pena leggerla!
Occuparsi di SEO è una cosa seria e concreta (anche se non sembra), che piaccia o no fare SEO oggi è sempre più connesso a come gestiamo e costruiamo i contenuti all’interno del nostro sito.
Anche perché “Content” al giorno d’oggi è sempre di più “the king”.
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Ciao complimenti x l’articolo volevo condividere con te il frutto di mie analisi sulle correlate. Le correlate di Google non sono relative a ciò che viene scritto nel box di ricerca, ma sono relative a ciò che è presente nel database di Google. Per notarlo basta inventarsi una keyword, ad esempio: SEO differenziante fino a quando SEO specislist Italia non ha composto questa associazione di parole non esisteva nel database di Google. Le correlate che ha restituito il motore di ricerca sin dall’inizio sono state estrapolate dall unica risorsa indicizzata x quella keyword ovvero la mia. Venivano restituite keyword correlate riguardanti i miei articoli sulla SEO x immobiliari tipo “come acquisire più immobili” che non c entra nulla con la SEO differenziante. Quando ho eliminato ogni contenuto dal mio sito le correlate sono scomparse. Oggi ho caricato i miei primi contenuti per descrivere la SEO e il Brand positioning, se compariranno correlate su Google riguardanti questi argomenti contenuti nel mio sito allora sarà un altro prova del fatto che Google compone le correlate in base a ciò che conosce del risultato, e dunque non è corretto dire che è una questione di semantica. Prova tu stesso, felice di condividerti altri casi se pubblichi il commento. Un abbraccio Roberto Varriale
Ciao Roberto, è molto interessante quanto dici. Forse però dall’articolo non si evince che anch’io la penso più o meno così, nel senso, Google tira fuori le correlate in relazione a quanto conosce, e in relazione a quanto possiede nel suo database, su questo non ci piove. A mio avviso però c’è una “puntina” di semantica, lui propone alcune variazioni in base a ciò che viene scritto dentro il box di ricerca, in pratica mixando il tutto… detto questo, secondo me definire con esattezza cosa sono le “ricerche correlate” oggi è praticamente impossibile. Oggi, più di prima, a livello concettuale c’è molta confusione (tra gli utenti, gli addetti alla SEO e i tool a disposizione sul mercato) tra quelle che sono le “ricerche correlate vere e proprie”, la “search intent di ogni singolo utente”, e le “previsioni di ricerca” ovvero le “suggest” di Google. Ai posteri l’ardua sentenza 🙂