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Sebbene la sua storia sia iniziata decenni fa, è solo negli ultimi anni che l’intelligenza artificiale è riuscita a diventare, grazie a una serie di tool liberamente accessibili sulla rete, una tecnologia di massa. Questa grande popolarità, unita alla rapidità del suo sviluppo, la sta portando a influenzare e mutare fortemente numerosi settori legati all’universo digitale e non solo.

Anche i motori di ricerca, consapevoli dalla forza travolgente di questa “nuova” tecnologia e della necessità, per quelli storici, di rinnovarsi per non essere tagliati fuori dalla concorrenza, stanno cominciando a cambiare volto e a integrarla nella SERP. Il fine? Fornire subito risposte chiare, complete e dettagliate alle domande poste dagli utenti.

Questo cambiamento non lascia certo indifferente chi possiede un sito web, un blog o un ecommerce e si impegna costantemente per arricchirlo con contenuti originali e di qualità, al fine di posizionarsi bene nei risultati di ricerca e attrarre nuovi utenti. L’IA integrata nei motori di ricerca potrebbe infatti obbligare molti a rivedere strategie e persino contenuti.

Per affrontare al meglio il cambiamento, è possibile ricorrere a una consulenza SEO offerta da un professionista del settore. Sempre aggiornati sulle ultime tendenze e in possesso di solide basi, gli esperti possono fornire supporto e consigli utili per mettere in atto strategie SEO onsite e offsite efficaci che tengano conto delle novità legate all’AI.

AI nei motori di ricerca: come influenza la SEO

Sebbene sia ancora tutto in divenire, è già possibile intuire quali potrebbero essere, in un futuro non molto lontano, alcuni dei cambiamenti che l’intelligenza artificiale imporrà alla SEO. 

Tanto per cominciare, obiettivo della SEO non sarà più, con ogni probabilità, solo quello di raggiungere un buon posizionamento in SERP, ma anche – e forse soprattutto – quello di far rientrare il sito web tra le fonti utilizzate dal chatbot AI del motore di ricerca per elaborare la risposta. Questo porterebbe a un secondo mutamento: la perdita di importanza dei metadati e, in particolare, della description e del meta title, oggi utilizzati per fornire informazioni agli utenti – e ai bot – circa i contenuti delle pagine e spingerli a visitarle.

Affinché vengano incluse tra le fonti autorevoli, le pagine dovrebbero offrire contenuti di valore, in grado di offrire risposte alle domande degli utenti e, al contempo, risultare facilmente comprensibili e decodificabili dall’AI. In particolare, diverrà sempre più importante proporre contenuti:

  • di alta qualità;
  • in grado di proporre qualcosa di nuovo;
  • utili, anche ricchi di consigli pratici ed esempi;
  • mirati;
  • personali;
  • aggiornati con costanza.

Per finire, anche il modo in cui dovranno essere espressi i concetti e costruiti i testi potrebbe dover cambiare, al fine di adattarsi:

  • a un tipo di ricerca più discorsiva, basata su domande anche complesse, specifiche ed elaborate, e non solo su semplici parole chiave;
  • all’analisi effettuata dall’AI dei motori di ricerca, la quale migliorerà sempre più la capacità di comprendere contesti, rapporto tra i diversi concetti, significati.